Il convegno è organizzato dal Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società dell’Università di Parma
Parma, 11 aprile 2014 – Lunedì 28 aprile,
dalle ore 14, presso il Chiostro dei Paolotti e l’Aula Ferrari del Plesso D’Azeglio dell’Ateneo (via D’Azeglio 85), si terrà il convegno Tra le neuroscienze e la glottodidattica: ponti in costruzione, organizzato dal Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società dell’Università di Parma.
Dopo i saluti delle autorità, il convegno continuerà con numerosi interventi tra cui quelli del prof. Marco Mezzadri, docente di Didattica dell’italiano e Didattica delle lingue moderne all’Università di Parma e del prof. Giovanni Buccino, neuroscienziato dell’Università di Catanzaro, già docente presso l’Ateneo di Parma.
Le recenti scoperte neuroscientifiche, soprattutto relative all’organizzazione del sistema sensori-motorio, hanno radicalmente modificato la nostra visione del cervello e il concetto stesso di funzioni cognitive. La glottodidattica, così come molte altre scienze, è alla costante ricerca di modelli traslazionali a cui guardare per poter operare le scelte teorico-pratiche di cui ha bisogno. Un rapporto interdisciplinare scientificamente credibile è, tuttavia, alquanto complesso da costruire.
Una delle funzioni che più hanno risentito delle recenti scoperte neuroscientifiche è il linguaggio: il convegno cerca di approfondire in che modo la teoria dell’embodiment (linguaggio incarnato) possa offrire spunti per una rilettura critica di modelli teorici e di pratiche glottodidattiche già consolidati o per la formulazione di nuovi modelli.
GLOTTODIDATTICA E NEUROSCIENZE: VERSO MODELLI TRASLAZIONALI
a cura di Giovanni Buccino e Marco Mezzadri
Il volume nasce dal desiderio di avvicinare due ambiti disciplinari apparentemente lontani: le neuroscienze e la glottodidattica.
È sempre più viva, infatti, in chi si occupa di neuroscienze la volontà di rendere operative le conoscenze sul cervello in altre discipline. Mentre coloro che operano nel campo educativo sentono la necessità di approfondire la conoscenza di aspetti neuroscientifici al fine di fondare la propria attività di ricerca e le prassi didattiche su dati relativi al funzionamento del cervello.
Il volume identifica nell’approccio incarnato (embodiment) il caposaldo su cui costruire i ponti tra le due discipline. Un approccio incarnato si basa sull’idea che il linguaggio e, più in generale, gli aspetti cognitivi si fondino sulle capacità motorie e sensoriali dell’individuo, dunque sulla sua capacità di fare esperienza della e nella realtà. Abbracciando questa prospettiva, gli autori dei diversi capitoli dialogano con essa, spaziando dalla filosofia del linguaggio alle neuroscienze, alla glottodidattica e alla linguistica.
2015, 8°, pp. 198
22.00 €
978-88-7667-537-9
Introduzione
1. Il problema della lingua, oltre embodied e disembodied cognition
di Felice Cimatti
2. Il futuro è embodied
di Anna M. Borghi
3. Le funzioni cognitive del sistema motorio
di Giovanni Buccino e Riccardo Dalla Volta
4. Linguaggio incarnato: semantica del concreto
di Giovanni Buccino e Franco Silipo
5. Linguaggio astratto ed emozioni
di Giovanni Buccino e Riccardo Dalla Volta
6. Riabilitare il linguaggio in una prospettiva incarnata
di Paola Marangolo
7. Pianificazione linguistica e intuizioni chomskiane:
qualche ponte per una riflessione comune
di Davide Astori
8. L’embodiment: un’occasione di incontro tra la glottodidattica
e le neuroscienze
di Marco Mezzadri
9. Dalla teoria alla pratica: esempi di soluzioni glottodidattiche
di Marco Mezzadri e Gaia Pieraccioni
10. Dislessia, glottodidattica speciale e “scienze del cervello”
di Carlos Alberto Melero Rodríguez